Anello di poco più di 4km di lunghezza per un dislivello totale di circa 170 m, percorribile senza grossi problemi anche dopo forti piogge. Si alterna tra cavedagne, qualche strada asfaltata a bassissimo traffico e qualche tratto di strada bianca e permette di godere della vista del borgo di San Pietro da visuali meno note, o di spaziare sulla val Quaderna, fino a Varignana…
Possibilità di partenza con annesso parcheggio (si può in effetti partire da qualunque punto sul tragitto, visto che si tratta di un anello):
- Parcheggio in località Le Armi, nei pressi della grande Fontana delle Armi [1]
- Incrocio Via Tolara di Sopra/Via degli Ulivi (parcheggiare all’inizio della strada bianca “Via Degli Ulivi”) [14]
- Parcheggio (un po' isolato … vedeve voi) verso la tenuta Garufla (nella mappa il punto [11])
- Se si vuole allungare il percorso si può partire a piedi direttamente da Ozzano e raggiungere San Pietro/Le Armi attraverso Via Tolara di Sopra o passando da Palazzo Bianchetti
Colori dell’autunno su alberi in zona Fontana delle Armi
Descrizione itinerario
(Si ipotizza di partire dalla Fontana delle Armi e percorrere l’itinerario in senso antiorario)
La grande Fontana delle Armi
Lasciata l’auto presso la Fontana delle Armi, prendere Via delle Armi in salita verso Via Tolara di Sopra (direzione Ovest).
Giunti all’incrocio con Via Tolara di Sopra, proseguire sempre in salita voltando a sinistra su per Via Tolara di Sopra. [2]
Eventualmente il tratto di cavedagna descritto fra poco, se il meteo l’ha reso troppo fangoso, si può omettere restando su Via Tolara di Sopra dall’incrocio con Via delle Armi fino all’incrocio con Via degli Ulivi [14], e in questo caso un paio di scarpe da tennis possono fare al caso nostro. Nella mappa è segnato con un tratteggio blu al posto della linea continua viola
Dopo un centinaio di metri, subito dopo essere passati fra due abitazioni, lasciare l’asfalto di Via Tolara di Sopra e prendere (in corrispondenza dell’unico cassonetto dei rifiuti) a sinistra la cavedagna che prosegue parallela a Via Tolara, ma in discesa, e seguirla come da tracciato. [3]
Dopo una breve discesa e dopo aver lasciato sulla nostra sinistra una grande e maestosa quercia, svoltiamo ad angolo retto a sinistra e proseguiamo in mezzo ai campi, seguendo una visibilissima cavedagna. In certi periodi dell’anno in corrispondenza a questa svolta potremmo trovarci il passo sbarrato dal filo elettrificato, ma basta aprire il passaggio e poi richiuderlo senza toccare i fili metallici, oppure scavalcarlo. Non crea alcuna difficoltà, nemmeno a bambini.
La cavedagna prosegue orizzontale per poi girare a 90° a destra in leggera salita, fino a raggiungere e superare un albero solitario e facililmente riconoscibile. [4]
Subito dopo arriviamo ad un bivio sulla cavedagna: noi andremo diritti, sempre in leggera salita, ma eventualmente da qui si può rapidamente raggiungere Via Tolara di Sopra andando a destra ed oltrepassando la torretta Enel.
La cavedagna prosegue in leggera salita fino ai confini di Villa Favorita (già Palazzo Guidalotti di Sopra) che circumnavigheremo seguendo la cavedagna che svolterà a sinistra (direzione Est). In questo tratto è normale che i cani della villa si facciano sentire, ma sono ben rinchiusi nei loro spazi e non hanno mai creato problemi.
Dopo qualche altro centinaio di metri verso Est la cavedagna termina su una strada bianca che prenderemo in salita voltando a destra verso Sud, di nuovo in leggera salita. [5]
Dopo qualche altro centinaio di metri arriviamo ad un bivio ( [6] ) dove la strada ci porterebbe a destra (verso Ovest, in direzione di Via Tolara di Sopra) ma noi proseguiremo in salita, continuando nella direzione da cui siamo arrivati e dopo un piccolo tratto di salita più ripida raggiungiamo un’altra strada bianca ( [7] ) su cui continueremo ancora diritti (Sud) fino a raggiungere Via degli Ulivi in corrispondenza di un nuovo bivio (sempre su strada bianca). [8]
Via degli Ulivi con in lontananza Varignana
Qui voltiamo a sinistra lungo una discesa a tratti un po' marcata che dovremmo percorrere per diverse centinaia di metri, senza ulteriori bivi. In questo tratto se non siete immersi nella nebbia potrete spaziare con la vista da monte Calderaro a Settefonti e fino a Villa Torre.
Il campanile di Settefonti visto da Via degli Ulivi
Dopo aver perso un po' di quota la strada bianca Via degli Ulivi ci porta ad un bivio con una strada asfaltata: Via della Quercia. [9]
Villa Torre vista da Via degli Ulivi
Prendiamo quest’ultima in salita verso sinistra. Se andassimo diritto arriveremmo a Palesio e Varignana. E' un bel giro, ci sono pochissime (se non nessuna) auto in transito ed è una piacevole camminata, ma magari ne parliamo un’altra volta.
Saliamo per Via della Quercia seguendo il suo sussegguirsi di volte e saliscendi (più sali che scendi in questo tratto) fino a raggiungere la sua parte più elevata in quota da dove potremo ammirare una buona parte di pianura e, risalendo con lo sguardo, Varignana con la sua torre e poi ancora oltre Palesio, Monte Calderaro, etc. [10]
verso Monte Calderaro e la val Quaderna
Varignana vista dalla parte apicale di Via della Quercia
Giunti alla sommità di Via della Quercia quest’ultima inizierà a degradare in direzione San Pietro, regalandoci più avanti delle belle viste sul borgo, con i profili del campanile e della torre che si stagliano contro il cielo permettendo di riconoscerli da lontano.
Proseguiamo in discesa fino al bivio ( [12] ) con Via del Casserone (che parte verso destra), ma restiamo su Via della Quercia salendo nel suo tratto più ripido (ma molto corto), fino all’incrocio ( [13]) con Via delle Armi, che prenderemo a sinistra per raggiungere il parcheggio da cui siamo partiti. Se qui andassimo a destra raggiungeremo con pochi passi il piccolo e suggestivo borgo di San Pietro di Ozzano, meta o transito di altri percorsi che eventualmente potrete unire a questo.
Mappa OpenStreetMap
Scarica itinerario in formato GPX o KML
I file in formato GPX o KML sono forniti a scopo di consultazione. Raccomandiamo di consultare la mappa e di studiare il percorso prima di intraprenderlo. Non fidatevi solo dei mezzi elettronici. Cartina e bussola sono ottimi strumenti da portarsi dietro durante le escursioni.